In questo modello si verifica che la figura disegnata sulla lastra è una prospettiva del traliccio cubico.
Guardando attraverso il foro V con uno dei due occhi (il foro serve a mantenere l'occhio immobile nella posizione corretta) si vedrà che la figura tracciata sulla lastra si sovrappone esattamente all’oggetto reale. Tale figura è (secondo la definizione classica di prospettiva) l'intersezione tra la piramide visuale (costituita dai raggi che provengono dall'oggetto e convergono all'occhio) e il vetro attraverso cui l'oggetto viene osservato.Spostando l'occhio nel foro W non si ha più sovrapposizione: la prospettiva è cambiata. È importante osservare che la faccia del cubo parallela al quadro e più lontana dall'occhio dell'osservatore ha come immagine, nello “scorcio”, il quadrato interno; la faccia del cubo parallela al quadro e più vicina all'occhio dell'osservatore ha invece come immagine il quadrato esterno L’immagine prospettica qui presentata si può ottenere anche come ombra (cfr. il modello “Ombra di un traliccio cubico”).
Sono dati due tralicci metallici, di forma cubica e dimensioni diverse. I vertici sono congiunti due a due da fili tesi che concorrono tutti nello stesso punto. Si dicono corrispondenti i vertici collegati dallo stesso filo e le facce individuate da vertici corrispondenti. Le facce di un cubo sono parallele a quelle corrispondenti dell'altro. I fili tesi attraversano una lastra che separa i due cubi ed è parallela a due coppie di facce corrispondenti.
I fili possono essere considerati come raggi luminosi che, partendo dal cubo più grande procedono verso l'occhio di un osservatore collocato nel loro punto di concorrenza. Da tale punto si vede la figura disegnata sulla lastra sovrapporsi al cubo da cui provengono i raggi. Questa figura appare come prospettiva del cubo.
I fili possono essere considerati come raggi luminosi che provengono da una sorgente puntiforme e che proiettano il cubo più piccolo sulla lastra. La figura appare come ombra di questo cubo
Il modello mostra che ombra e prospettiva di due oggetti distinti possono coincidere, purché siano verificate condizioni opportune