Macchine nella geometria di Euclide

Mesolabio

Compasso di Nicomede

Cono di Menecmo

Compasso perfetto

La prospettiva

Vetro del Dürer

Griglia del Dürer

Sportello del Dürer

Prospettografo di Scheiner

Prospettografo del Barozzi

Macchina per le anamorfosi

Strumenti di «invention piana»

Parabolografo del Cavalieri

Ellissografo di Proclo

Ellissografo di Leonardo

Le macchine di Cartesio

Macchina di Cartesio per i lenti

Iperbolografo di Cartesio

Trisettore di Cartesio

Lumaca di Pascal

Guide rettilinee

Guida rettilinea di Watt

Guida rettilinea di Roberts

Guida rettilinea di Peaucellier

Sistemi articolati

Ellissografo ad antiparallelogramma

Traslatore

Pantografo per l’omotetia

Pantografo per simmetria assiale

Pantografo per lo stiramento

Sezioni del toro

Strumento del Delaunay per gli ovali del Cassini

 Sezioni del toro

L’ultimo strumento esposto (sezioni del toro) collega la geometria greca alla geometria delle trasformazioni: le sezioni del toro, studiate per primo da Perseo nel II sec. a.C.  vengono tracciate nel piano (in un caso particolare) da un biellismo che realizza una trasformazione geometrica non lineare.

Le sezioni del toro vennero studiate dal matematico Perseo (II sec a.C.).

Il toro è la superficie generata dalla completa rotazione di un cerchio attorno ad una retta tracciata ad arbitrio nel suo piano. Vi sono tre tipi di tori perché parametri che lo caratterizzano sono due: il raggio r del cerchio generatore, la distanza d tra il centro di tale cerchio e l’asse di rotazione. Sezionando il toro con un piano parallelo all’asse di rotazione si ottengono le “spiriche”, la cui forma varia con la distanza p del piano secante dall’asse di rotazione. Nel modello si possono riconoscere le spiriche (ovali del Cassini) ottenute sezionando un toro aperto, costituite da:

Due ovali, una esterna all’altra

p<d-r

 

 

Una sola ovale

d-r<p<d+r

 

 

 

una curva con un punto doppio

p=d-r