Macchine nella geometria di Euclide

Mesolabio

Compasso di Nicomede

Cono di Menecmo

Compasso perfetto

La prospettiva

Vetro del Dürer

Griglia del Dürer

Sportello del Dürer

Prospettografo di Scheiner

Prospettografo del Barozzi

Macchina per le anamorfosi

Strumenti di «invention piana»

Parabolografo del Cavalieri

Ellissografo di Proclo

Ellissografo di Leonardo

Le macchine di Cartesio

Macchina di Cartesio per i lenti

Iperbolografo di Cartesio

Trisettore di Cartesio

Lumaca di Pascal

Guide rettilinee

Guida rettilinea di Watt

Guida rettilinea di Roberts

Guida rettilinea di Peaucellier

Sistemi articolati

Ellissografo ad antiparallelogramma

Traslatore

Pantografo per l’omotetia

Pantografo per simmetria assiale

Pantografo per lo stiramento

Sezioni del toro

Strumento del Delaunay per gli ovali del Cassini

 

Cono di Menecmo

La teoria delle coniche, la cui scoperta è attribuita a Menecmo (discepolo di Eudosso e fratello di Dinostrato, vissuto tra il 375 e il 325 a. C.) si sviluppò nella seconda metà del IV secolo a. C.: trattati specifici (dovuti ad Aristeo ed a Euclide) comparvero solo attorno al 300 a. C. Per gli antichi, coni erano i solidi generati da un triangolo rettangolo rotante attorno ad uno dei cateti (cioè coni circolari retti) e li classificavano in coni rettangoli, ottusangoli o acutangoli a seconda del tipo di angolo formato nel vertice di una sezione meridiana completa; infine usavano ciascuna specie di cono per generare un solo tipo di conica tagliando ogni cono con un piano perpendicolare ad una generatrice. Ogni conica veniva caratterizzata attraverso il “sintomo”: una proporzione che legava i loro singoli punti al cono di appartenenza. La deduzione del sintomo (al quale veniva poi ricondotta ogni altra proprietà della curva) era fatta nello spazio a tre dimensioni: perciò alle coniche, benché giacenti sul piano secante, veniva riservata dagli antichi la qualifica di “curve solide”.

A cura dell'Associazione Macchine Matematiche

 
Apollonio (262-190 a.c.) introdusse una definizione unitaria di superficie conica, descritta da una retta che, passando per un punto collocato su un piano esterno ad una circonferenza “percorre” i punti della circonferenza