Anamorfosi ottica
Le anamorfosi ottiche
sono tracciate su superfici bidimensionali (piane nei casi più semplici) e
osservabili direttamente a occhio nudo (”per radium directum”). Nella
costruzione si seguono le leggi geometriche della prospettiva normale, ma si
trasgredisce alle norme del codice prospettico dominante tra Quattrocento e
Cinquecento, nel quale:
·
l’occhio
e l’osservatore sono in posizione frontale;
·
il
punto di distanza consente un angolo visivo inferiore a 90°;
·
l’altezza
dell’orizzonte corrisponde a una statura normale.
Invece nelle anamorfosi ottiche:
•
la
posizione del punto di vista è fortemente laterale, in modo che tutti i raggi
visuali colpiscano l'oggetto molto obliquamente;
·
il
punto di distanza è vicino al punto di fuga;
·
l'altezza
dell'orizzonte può essere scelta arbitrariamente
Per riconoscere l’oggetto
rappresentato è necessario collocarsi esattamente nel punto di vista scelto dal
disegnatore