Prospettografo di Scheiner
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Il quadro è diviso in due parti: la
prima (a sinistra) è un rettangolo vuoto (o “cavo”, come allora si diceva); la
seconda (a destra) sorregge un foglio sul quale sarà tracciato il disegno.
L’operatore guarda attraverso
l’oculare un oggetto collocato dietro al quadro, e ne vede l’immagine virtuale
(o “specie intenzionale”) generata dalla intersezione tra il cono visuale e il
rettangolo cavo. Egli fa percorrere al puntatore del pantografo il contorno di
tale immagine, e contemporaneamente il tracciatore dello strumento ne esegue
una copia reale ingrandita.
Ciò risulta particolarmente utile
quando si osservano oggetti lontani, perché allora l’immagine virtuale
disponibile è molto vicina al vertice del cono visivo, quindi assai piccola. Lo
strumento fu infatti utilizzato dagli astronomi (che lo adattarono come
servomeccanismo a un telescopio) per lo studio della superficie lunare e delle
macchie solari.