Ellissografo
del Delaunay
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Fig.1 |
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Fig.2 |
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Fig.3 |
Teorema: Se una corda HK parallela all’asse
principale a di una ellisse incontra
la circonferenza che ha per diametro l’asse secondario b in due punti V ed R, il
rapporto tra le due corde HK ed RV è costante ( si ha ).
Ovviamente è anche (cfr. fig.1) : .
Questa proprietà, già nota ad
Archimede, si dimostra facilmente ricordando che ogni ellisse si può ottenere
come sezione piana di un cilindro rotondo avente come diametro del cerchio di
base l’asse secondario dell’ellisse considerata. Un esempio è fornito in fig.2,
dove AB è asse del cerchio di base e contemporaneamente asse dell’ellisse
sezione.
Estraendo dal cilindro lo
“spicchio” rappresentato in fig.3, si vede subito che le sue intersezioni KMR
con i piani perpendicolari ad AB sono triangoli rettangoli tutti simili tra
loro e che, di conseguenza cost.
La proprietà
incorporata nel meccanismo del Delaunay (la costante è il rapporto k delle distanze dei punti P e Q dalla
scanalatura) ci assicura che la curva tracciata da Q è ottenuta dilatando, nel
medesimo rapporto k, le corde della
circonferenza (descritta da P) perpendicolari alla scanalatura: tale curva è
dunque una ellisse.
Occorre segnalare che:
·
la forma dell’ellisse tracciata da Q dipende dal
modo in cui sono scelti su PC e PB i punti S e T,
·
la sua posizione nel piano di pende dalla posizione
di O
·
le sue dimensioni dipendono dalla lunghezza della
manovella.
Utilizzando manovelle di diversa
lunghezza la macchina traccerà ellissi tutte simili fra loro, essendo costante (sempre uguale a k) il rapporto fra le lunghezze dei loro
semiassi.
Fig.1